Il Piano di Transizione 5.0 per il mondo della fabbrica: scopri come accedere ai benefici
Mentre la sfida dell’evoluzione tecnologica raccolta e portata avanti dal Piano di Transizione 4.0 a partire dal 2016, prosegue il suo percorso: una nuova rivoluzione – che guarda al mondo manifatturiero – ha inizio.
Il nuovo Piano di Transizione 5.0 non ha dubbi sulla strada da intraprendere per il futuro. Parole chiave della nuova rivoluzione tecnologica – che punta ancora una volta i riflettori sul mondo della produzione - saranno: efficientamento, digitalizzazione, sostenibilità.
Questo piano, che porta con sé importanti incentivi per il manufacturing, incarna la visione di un futuro industriale più sostenibile, richiedendo un'evoluzione verso pratiche di produzione che integrino l'innovazione tecnologica con l'efficienza energetica.
Quali saranno quindi le condizioni poste dal nuovo incentivo?
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Aver investito o scegliere di investire in almeno uno dei beni strumentali, materiali o immateriali previsti dagli allegati A e B del piano Transizione 4.0.
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Resta operativa la necessità dell’interconnessione dei beni al sistema informativo aziendale di gestione della produzione e dell’inserimento dei beni stessi in un più ampio progetto di innovazione che avrà come focus la riduzione dei consumi energetici.
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La riduzione dei consumi deve essere pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale oppure ad almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.
In caso di risparmi energetici di almeno il 10% per l’unità produttiva e di almeno il 15% per il processo, l’aliquota risulta maggiorata del 5% rispetto a quella vigente fino al 2022. Il che rappresenta ben il 50% in più per lo scaglione più elevato di investimenti, quello oltre i 2,5 milioni di euro.
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Vengono introdotti ad incentivo i sistemi di monitoraggio dei consumi e di Energy Dashboarding: l’allegato B, quello dedicato ai software, viene ampliato, prevedendo l’ammissibilità agli incentivi anche per software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui al punto precedente.
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La valutazione inerente al consumo energetico dovrà avvenire “su base annuale e sarà calcolata con riferimento ai consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello di avvio degli investimenti, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico. Occorre quindi analizzare i consumi di un intero anno, ma rapportarli ad una serie di variabili, che tengano conto delle quantità prodotte, ma anche delle condizioni atmosferiche, dello stato delle materie prime, di eventuali guasti o malfunzionamenti.
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Se un investimento in beni 4.0 ricade sotto l’ombrello della Transizione 5.0 perché abilita un risparmio energetico, si applicheranno le norme di questo piano (e non più quelle del piano Transizione 4.0) in relazione alle tempistiche e alle modalità di fruizione dell’incentivo.
Transizione 5.0: le aliquote
In primo luogo, l’incentivo è differenziato in ragione del risparmio energetico previsto. Si passa dunque da un’aliquota compresa:
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tra il 35% e il 45% fino a 2,5 milioni di euro,
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dal 15% al 25% da 2,5 a 10 milioni di euro,
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dal 5% al 15% da 10 a 50 milioni di euro.
Le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 10.000 euro. È invece scomparso l’obbligo della rendicontazione da parte di un revisore contabile.
È invece scomparso l’obbligo della rendicontazione da parte di un revisore contabile.
Transizione 5.0: tetto e certificazioni
Ma non è tutto, perchè qui arriviamo alla seconda importante novità: questo scaglione più elevato, che gode di incentivi (sia pure più bassi), arriva fino a 50 milioni di euro contro i 20 precedenti. Considerata anche l’inflazione piuttosto elevata di questi ultimi anni, si tratta a tutti gli effetti almeno di un raddoppio.
Infine, le imprese dovranno presentare una doppia certificazione:
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una ex ante sulla riduzione dei consumi conseguibili
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una ex post sull’effettiva realizzazione degli investimenti.
La soluzione Tecnest per l’industria 5.0: IIOT, MES e APS per l’efficientamento energetico
Tecnest offre in un'unica combinazione un sistema APS di pianificazione evoluta, un MES/MOM per la supervisione e controllo in tempo reale delle attività di fabbrica ed una piattaforma IIoT con capacità di Edge Computing per la connettività verso le macchine ed i processi produttivi.
La strada verso la sostenibilità e la riduzione degli impatti ambientali passa per una comprensione e misura dettagliata dei singoli elementi di consumo energetico. Non basta diversificare le fonti di energia, ma vanno ottimizzati i fabbisogni ed individuati e ridotti i consumi superflui.
Grazie all’IIoT ed all’Edge computing è possibile misurare in maniera capillare i consumi di ciascuna macchina ma anche di ogni singola commessa ed attività di lavorazione.
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All’interno del MES è possibile monitorare i consumi in tempo reale per intervenire sul fabbisogno energetico istantaneo ed operare in modo da ridurre consumi superflui e sprechi di energia.
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Nel sistema APS i fabbisogni di energia sono usati come dei vincoli di schedulazione per ottenere nel breve periodo la miglior combinazione tra produttività e risparmio energetico e pianificare gli utilizzi delle fonti energetiche sul medio e lungo termine.
In conclusione, il Piano di Transizione 5.0 raccoglie il testimone del suo predecessore orientando fabbriche e aziende verso una maggior consapevolezza energetica premiando – in termini di tempo – chi ha già investito in digitalizzazione e interconnessione dei sistemi di fabbrica, lasciando la possibilità – allo stesso tempo, a chi ancora non lo ha fatto di adeguarsi e poter avere comunque accesso ai nuovi incentivi.
Tecnest, con quasi 40 anni di esperienza in processi rivolti alla digitalizzazione dei processi di fabbrica, con la suite FLEX, abbraccia a tutto tondo la rivoluzione 5.0 proponendosi come valido partner consulenziale ed operativo per attraversarla insieme alle aziende produttive.