10.04.2019 Articolo, Logistica Management
Dopo gli anni della crisi, Scilm si è rivolta a Tecnest e alle sue soluzioni FLEX per affrontare il cambiamento del mercato caratterizzato da aumento delle varianti di prodotto, riduzione dei lotti e consegne più rapide, raggiungendo una puntalità delle ocnsegne migliorata del 10% e una crescita a doppia cifra dal 2014.
Scilm nasce a Cittadella (PD) nel 1977 da un’attitudine per la tecnologia diventata un’attività di successo. Da allora si è affermata nel mercato mondiale dell’interior per l’affidabilità dei numerosi articoli che hanno rivoluzionato l’estetica e la funzionalità delle cucine componibili. Componenti è, infatti, la parola che più compiutamente la identifica.
L’azienda realizza elementi tecnici, strutturali e di design (alzatine, zoccoli, piedini, profili in alluminio per tavoli, fondi frigo, sotto lavelli, ante ecc.) indispensabili per gli arredi in cucina, ai quali dedica studio, ricerca e innovazione per ottimizzarne l’impiego, anticipando bisogni e tendenze. Con prodotti funzionali, strumenti avanzati e servizi performanti di altissima qualità, la sua fidelizzata clientela è formata dai maggiori brand internazionali che l’hanno scelta come partner perché al passo con i tempi.
Scilm è un'azienda dal DNA fortemente innovativo che crea e sviluppa idee originali trasformandole in componenti brevettati ad alto valore aggiunto in estruso o stampato plastico e in alluminio lavorato.
L’alta specializzazione che proviene dalla sua quarantennale esperienza nel settore delle cucine componibili, si traduce in cura per i dettagli, precisione, raffinata tecnologia, etica ed estetica. In una parola: qualità. Secondo Scilm, infatti, la qualità del prodotto è imprescindibile: solo un ineccepibile processo produttivo infatti può permettere di raggiungere nuovi traguardi nell’innovazione. Questo impegno costante è testimoniato innanzitutto dalle numerose certificazioni ISO che l’azienda ha ottenuto nel tempo.
Oggi Scilm conta 155 dipendenti e 42 milioni di euro di fatturato; oltre a essere specializzata nella produzione di componenti per l’arredo e, in particolare, per le cucine, è la capogruppo di tre aziende che operano nel settore metalmeccanico in Italia e all’estero: la Oxidal di Albignasego (PD), specializzata in trattamenti superficiali di ossidazione anodica dell’alluminio, l’ Euro Orvel di Camerano (AN) che produce accessori e componenti in plastica e metallo per il mondo del mobile e, infine, Scilm America, con sede negli Stati Uniti, è la società che gestisce il mercato americano.
“Fino al 2008 l’azienda ha avuto una continua crescita di fatturato, i nostri prodotti brevettati erano di facile realizzo e con poche varianti. Gli ordini erano caratterizzati da volumi notevoli e tempi di consegna fissi ma si faceva fronte a eventuali picchi di richieste con un aumento delle scorte a magazzino.” racconta Luca Marchioro, IT manager di Scilm Spa
“Nel periodo dal 2008 al 2013, a causa della forte contrazione del mercato, le richieste dei nostri clienti sono cambiate sostanzialmente: è stato quindi necessario aumentare le varianti di prodotto e inserire nuovi articoli a listino. Ciò ha permesso a Scilm di mantenere la propria competitività e di aumentare il proprio fatturato a doppia cifra dopo la crisi. Questo, però, a fronte di un aumento del livello di complessità da gestire. Negli ultimi anni, infatti, sono aumentati i volumi di ordini (circa 200 ordini al giorno) da gestire in tempi molto brevi e di ordini imprevisti che portano a continue modifiche al piano di produzione (Italia t.c. 5-10 gg, Estero 15-20 gg).”
In questo contesto, quindi, Scilm decide di dotarsi di un sistema APS e MES per far fronte alle richieste di puntualità, qualità ed efficienza, evitando l’aumento delle scorte a magazzino.
"Il problema era rispondere a tutti in modo adeguato, mantenendo elevati standard di qualità e rispettando i tempi di consegna», spiega Marchioro «La logica di risposta al mercato Make to Order e le tipologie di prodotto realizzate - differenti tra loro e con processi produttivi e tecnologie molto diversi (stampaggio, estrusione materie plastiche, rivestimenti, lavorazioni meccaniche alluminio, assemblaggi) - necessitavano un nuovo modello capace di mettere in sintonia due ambiti tradizionalmente contrapposti: la parte commerciale, impegnata nella vendita e nell’aumento del fatturato, con la parte produttiva, concentrata nel rispetto delle date di consegna tenendo sempre sotto controllo l’ottimizzazione delle risorse e dei processi".
A fronte degli obiettivi di mantenere un elevato livello di competitività e di garantire il miglior servizio al cliente finale, anche e soprattutto in presenza di un elevato numero di ordini da evadere e di forte variabilità delle richieste, Scilm ha quindi deciso di intervenire sul processo di programmazione e monitoraggio della produzione attraverso la collaborazione con Tecnest.
"Scilm veniva da una situazione di crisi del 2008 che l’ha portata a rivedere il suo mix produttivo e in particolare le modalità di risposta al mercato, divenuto molto più parcellizzato e variabile. Noi abbiamo cercato di dare una risposta a queste nuove esigenze mettendo in piedi un sistema di pianificazione e schedulazione, mantenendo un buon livello di servizio al cliente e migliorando l’efficienza dei processi produttivi. Quindi abbiamo messo in pista un sistema di schedulazione e pianificazione, di datazione della domanda e di execution, quindi di raccolta dell’avanzamento degli ordini e tutto quello che un MES permette di fare. Il progetto che abbiamo sviluppato ha portato all’implementazione delle soluzioni Flex APS (Advanced Planning and Scheduling) e MES (Manufacturing Execution System)", spiega Filippo Tonutti, supply chain consultant di Tecnest.
Sul numero di Marzo 2019 la rivista Logistica Management ha dedicato un approfondimento sul caso SCILM.
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